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Whistleblowing, Anac: modello 231 da adeguare

2024-11-14 16:12

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Whistleblowing, Anac: modello 231 da adeguare

Le nuove linee guida sui canali interni di segnalazione in consultazione fino al prossimo 9 dicembre.

Le nuove linee guida sui canali interni di segnalazione in consultazione fino al prossimo 9 dicembre.

È un intervento di ampio respiro teso a garantire una uniforme applicazione della normativa sul whistleblowing quello contenuto nelle nuove “Linee guida in materia di whistleblowing sui canali interni di segnalazione” dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), in consultazione pubblica fino al prossimo 9 dicembre.

Complessità della normativa e criticità operative segnalate dagli stakeholder hanno indotto l’Autorità a emanare nuove indicazioni pratiche, integrative delle istruzioni fornite con la delibera del 12 luglio 2023, n. 311, per una maggiore efficacia delle tutele del whistleblower.

Diverse sono le tematiche oggetto delle Linee guida: si va dalla disciplina del canale interno di segnalazione al ruolo attivo del gestore, al diverso apporto/supporto informativo fornito, al segnalante, dagli enti del Terzo Settore.

Una sezione è dedicata al raccordo tra la disciplina in tema di whistleblowing e il Modello ex Dlgs 231/2001.

L’adeguamento del Modello 231, evidenzia Anac, è operato sia prevedendo un canale di segnalazione interna (ovvero adeguando un canale attivato ai sensi della vecchia disciplina di cui alla legge 179/2017), sia esplicitando il divieto di ritorsione sia, infine, aggiornando il regime disciplinare per i responsabili di illeciti.

Stando ai contenuti, il Modello 231 deve, in particolare, documentare la procedura seguita per l’attivazione e la gestione del canale interno.

E non solo. Il Modello 231 deve dar conto anche del coinvolgimento dei sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale (Rsa o Rsu o, nelle imprese prive di tali rappresentanze, delle organizzazioni territoriali delle associazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale). A questi, avverte l’Autorità, sarà consigliabile comunicare, prima della delibera di approvazione dell’atto organizzativo e formalmente , anche a mezzo Pec, la notizia dell’attivazione del canale interno e/o del suo aggiornamento, allegando l’atto organizzativo/regolamento interno e indicando un (congruo) termine per eventuali richieste di chiarimenti e/o di incontri.

Il Modello 231, inoltre, disciplina e descrive in maniera “puntuale” i canali interni ed esterni di segnalazione a disposizione, le modalità di ricorso agli stessi e le tutele riconosciute a tutti i soggetti tutelati. Di esso va data ampia e capillare diffusione sia all’interno dell’ente, con trasmissione tramite i canali di comunicazione interna o pubblicazione nella intranet aziendale o in altri canali aziendali, sia all’esterno a fornitori, consulenti, collaboratori e partner commerciali.

In merito alla gestione delle segnalazioni, l’Autorità ricorda che le opzioni sono due: mantenere due diversi canali per le segnalazioni ex Dlgs 231/2001 e per le violazioni previste dal Dlgs. 24/2023, o creare un unico canale. Soluzione, quest’ultima, avverte Anac, preferibile perché semplifica e razionalizza i presìdi esistenti e evita di ingenerare confusione.

Se però l’ente, sulla base di motivate ragioni, ritiene comunque di mantenere attivi due distinti canali di segnalazione, l’Organismo di vigilanza destinatario di segnalazioni rilevanti per la 231 è tenuto a chiedere al segnalante se intende beneficiare delle tutele in materia whistleblowing e, in tal caso, trasmettere entro sette giorni la segnalazione al gestore (se diverso dall’Odv), dandone contestuale notizia al segnalante.

Laddove vi sia un unico canale di segnalazione e se gestore delle segnalazioni whistleblowing e Odv non coincidono, il Modello 231 deve disciplinare le procedure di raccordo e coordinamento tra l’Odv e il gestore, che dovranno operare in sinergia e in coordinamento.

All’Odv è riconosciuto un ruolo fondamentale di controllo, dovendo vigilare sia sul funzionamento e sull’osservanza del Modello 231, sia sull’adozione dei canali di segnalazione interna, sulla loro conformità al Dlgs 24/2023 e sull’aggiornamento del Modello organizzativo.

Anac sottolinea che, considerando che l’adeguamento del Modello 231 è necessario ai fini dell’attuazione della disciplina whistleblowing, il mancato aggiornamento espone l’ente al rischio di irrogazione di sanzioni.

E sanzioni disciplinari dovranno essere previste, nel rispetto dei principi di proporzionalità e gradualità, per i responsabili di infrazioni che comportano l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie di cui al Dlgs 24/2023. Così, a titolo esemplificativo, sanzioni disciplinari devono essere previste nei riguardi di coloro che hanno commesso ritorsioni, ostacolato o tentato di ostacolare la segnalazione o violato l’obbligo di riservatezza o che non hanno istituito le procedure per la gestione delle segnalazioni o che non hanno svolto le dovute verifiche.

La consultazione pubblica online è aperta fino al 9 dicembre 2024. Fino a questa data gli interessati possono inviare indicazioni, commenti e osservazioni sul documento approvato da Anac, compilando un questionario online disponibile sul sito istituzionale dell’Anac.

Cit. “Il Sole 24 Ore”



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