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Fondo nuove competenze, boom di richieste

2025-02-26 11:53

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Fondo nuove competenze, boom di richieste

Il ministero stima il coinvolgimento di 500mila lavoratori.

Oltre 11mila istanze singole, più di 100 i sistemi formativi e 110 le filiere che hanno presentato domanda di accesso al Fondo nuove competenze (Fnc) terza edizione, in una sola settimana di apertura della piattaforma informatica: il ministero del lavoro stima 500mila lavoratori saranno coinvolti in percorsi formativi. Lo strumento di politica attiva copre il costo delle ore di lavoro dedicate alla formazione per l’acquisizione di nuove competenze, ed ha un triplice obiettivo: accompagnare i processi di transizione digitale ed ecologica delle imprese; favorire nuova occupazione; promuovere le reti tra imprese.

«Abbiamo avuto una partecipazione senza precedenti - ha sottolineato il ministro del Lavoro, Marina Calderone, diffondendo ieri i primi dati sulla misura -. Il suo successo è una buona notizia per il Paese e conferma la collaborazione tra istituzioni e imprese: l’aggiornamento professionale, la formazione continua, la sostenibilità del lavoro, sono le direttrici della nostra strategia come ministero e come governo». Co-finanziato dall’Unione europea, è possibile presentare le domande nel periodo tra il 10 febbraio e il 10 aprile attraverso la piattaforma MyAnpal. La dote finanziaria della terza edizione del Fondo nuove competenze ammonta complessivamente a 731 milioni di euro integrabili con altre fonti di finanziamento (l’obiettivo è arrivare a 800 milioni/1 miliardo).

La stragrande maggioranza dei fondi, 730 milioni, arrivano dal programma nazionale Giovani, donne e lavoro, co-finanziato dall’Ue, e sono così ripartiti: 225,9 milioni alle regioni più sviluppate (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Province autonome di Bolzano e Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto); circa 40 milioni alle regioni in transizione (Abruzzo, Marche, Umbria); e i restanti 464,1 milioni alle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).

Queste risorse sono destinate a tre tipologie di intervento. Il 25% a Sistemi formativi, cioè i sistemi-gruppi di imprese caratterizzati dalla presenza di grandi datori di lavoro di riferimento, cosiddetti Big Player. In questo caso, il progetto formativo deve riguardare il 60% dei lavoratori della Big capofila, e il contributo massimo riconoscibile è di 12 milioni di euro. Un altro 25% va alle filiere formative, cioè ai sistemi organizzati e non organizzati di datori di lavoro di imprese micro, piccole e medie che operano preferibilmente in distretti territoriali, specializzazioni produttive, reti o filiere con una vocazione produttiva ed economica. Anche in questo caso il progetto deve prevedere un capofila e si può ottenere fino a 8 milioni di euro. Il rimanente 50% va a singoli datori di lavoro (ottenibili 2 milioni massimo a datore). La quota di finanziamento restante, pari a 1 milione di euro, proviene dalle risorse del decreto-legge 152/2021, articolo 10 bis, ed è destinata al bonus per le imprese che prevedono la formazione di disoccupati da assumere con contratto stagionale.

Per avvalersi del Fnc serve un accordo collettivo sottoscritto dalle rappresentanze sindacali operative in azienda di rimodulazione dell’orario, che indichi, tra l’altro, i fabbisogni dell’impresa, il numero dei lavoratori coinvolti, il numero di ore da destinare a percorsi di sviluppo delle competenze (si può spaziare dai sistemi digitali, all’economia circolare, alla transizione ecologica). La retribuzione oraria a carico del lavoratore è finanziata dal Fondo per un ammontare pari al 60% del totale. In determinate ipotesi si può salire all’80% e anche al 100%. In caso di accordi di rimodulazione dell’orario che prevedano la partecipazione al progetto formativo, oltre che dei lavoratori, anche di disoccupati che siano stati preselezionati dall’azienda, e qualora almeno il 70% di tali soggetti siano assunti con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato entro la presentazione del saldo, il datore di lavoro riceverà un contributo di 800 euro per ogni disoccupato assunto.

In genere i progetti formativi devono durare da 30 a 150 ore per lavoratore e tutte le attività devono chiudersi entro un anno. La formazione sarà attestata da un ente titolato o accreditato alla formazione professionale. Per i datori iscritti a un fondo interprofessionale la formazione è finanziata, in tutto o in parte dal fondo, anche attraverso voucher. I fondi interprofessionali interessati a partecipare a Fnc devono comunicarlo al ministero del Lavoro.

Cit. “Il Sole 24 Ore”



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